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      Ed essendo uomini di tanta virtú e ferocia e che facevano la guerra per sé propri, perché del numero loro e da loro si eleggevano i soldani, loro gli onori le utilità e l'amministrazione di tutto quello opulentissimo e ricchissimo imperio, non solo avevano domate molte nazioni vicine, battuti gli arabi, ma, fatte molte guerre co' turchi, erano rimasti molte volte vittoriosi ma rare volte o non mai vinti da loro. Contro a questi adunque mossosi con l'esercito suo Salim e rottogli in piú battaglie in campagna, nelle quali fu ammazzato il soldano, e dipoi preso in una battaglia l'altro soldano suo successore, il quale fece morire publicamente con ignominioso supplicio, e fatta uccisione grandissima anzi quasi spento il nome de' mammalucchi, debellato il Cairo, città popolosissima nella quale risedevano i soldani, occupò in brevissimo tempo tutta la Soria e tutto lo Egitto; in modo che, avendo cosí presto accresciuto tanto lo imperio, duplicate quasi le entrate, levatosi lo ostacolo di emuli tanto potenti e di tanta riputazione, era non senza cagione formidabile a' cristiani. E accresceva meritamente il timore l'essere congiunta a tanta potenza e valore una ardente cupidità di dominare e di fare gloriosissimo a' posteri con le vittorie il suo nome; per la quale, leggendo spesso, come era la fama, le cose fatte da Alessandro magno e da Giulio Cesare, si cruciava nello animo mirabilmente che le cose fatte da sé non fussino in parte alcuna comparabili a tante vittorie e trionfi loro.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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