Con questi pensieri e con queste azioni si consumò l'anno mille cinquecento diciotto, non essendo ancora fatta la deliberazione dagli elettori; la quale, per nuovo accidente, diventò piú dubbia e piú difficile: per la morte di Cesare, succeduta ne' primi dí dell'anno mille cinquecento diciannove. Morí a Linz, terra posta ne' confini dell'Austria, intento come sempre alle caccie delle fiere; e con la medesima fortuna con la quale era vivuto quasi sempre; e la quale, statagli benignissima in offerirgli grandissime occasioni, non so se gli fusse parimente avversa in non gliene lasciare conseguire, o se pure quello che insino alla casa propria gli era portato dalla fortuna ne lo privasse la incostanza sua, e i concetti male moderati e differenti spesso dai giudíci degli altri uomini, congiunti ancora con smisurata prodigalità e dissipazione di danari; le quali cose gli interroppono tutti i successi e l'occasioni. Principe, altrimenti, peritissimo della guerra, diligente secreto laboriosissimo, clemente benigno e pieno di molte egregie doti e ornamenti.
Lib.13, cap.12
Aspirazione del re di Francia e del re di Spagna all'impero. Speranze dell'uno e dell'altro sovrano. Preoccupazioni e prudenza del pontefice. Allestimento di armate da parte dei due re e simulazione d'amicizia. Morte di Lorenzo de' Medici; il ducato d'Urbino passa alla sedia apostolica.
Morto Massimiliano, cominciorno ad aspirare allo imperio apertamente il re di Francia e il re di Spagna: la quale controversia, benché fusse di cosa sí importante e tra príncipi di tanta grandezza, nondimeno fu esercitata tra loro modestamente, non procedendo né a contumelie di parole né a minaccie d'armi ma ingegnandosi ciascuno, con l'autorità e mezzi suoi, tirare a sé gli animi degli elettori.
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Cesare Linz Austria Francia Spagna Lorenzo Medici Urbino Massimiliano Francia Spagna
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