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      Dove potendo pervenire le genti che si mandassino da Bologna e da Modena, senza avere a passare il Po se non per il ponte di legname che è innanzi a quella porta, fu dato ordine a Guido Rangone e al governatore di Modena che, raccolte certe genti sotto altri colori, andassino allo improviso a occupare quella porta, per difenderla tanto che giugnessino gli aiuti da Modena e da Bologna; dove era posto ordine che la gente si movesse quasi popolarmente. Ma già statuito il dí dello assaltarla, si scoperse che Ridolfel, a chi per ordine del pontefice erano stati dati da Uberto da Gambara circa dumila ducati, aveva da principio comunicato ogni cosa con Alfonso; il quale, poi che ebbe scoperto assai della mente del pontefice e de' suoi disegni, non volendo che la cosa procedesse piú innanzi, tenne modo che la fraude di Ridolfel si publicasse.
      In questo anno medesimo passò Cesare, per mare, di Spagna in Fiandra; avendo nel passare, non per necessità come aveva fatto il padre, ma volontariamente, toccato in Inghilterra, per parlare con quel re col quale restò in buona concordia. Di Fiandra andato in Germania ricevé, del mese d'ottobre, in Aquisgrana, città nobile per l'antica residenza e per il sepolcro di Carlo Magno, con grandissimo concorso, la prima corona, quella medesima, secondo che è la fama, con la quale fu incoronato Carlo Magno; datagli, secondo il costume antico, con l'autorità de' príncipi di Germania. Ma questa sua felicità era turbata dagli accidenti nati di nuovo in Spagna.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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