Conteneva oltre a questo, la capitolazione che il re dovesse aiutarlo contro a' sudditi e i feudatari della sedia apostolica, condizione appartenente allo stabilimento delle cose possedute dalla Chiesa ma non meno alla cupidità che aveva il pontefice di acquistare Ferrara.
Nel quale tempo, molto opportunamente a questi disegni, il re di Francia, invitato dalla occasione de' tumulti di Spagna e confortatone (secondo che poi querelandosi affermava) dal pontefice, mandò uno esercito sotto Asparoth fratello di Lautrech in Navarra, per recuperare quel regno al re antico; e nel tempo medesimo [operò che] Ruberto della Marcia e il duca di Ghelleri cominciassino a molestare i confini della Fiandra. Le discordie di Spagna feceno facile ad Asparoth acquistare il regno di Navarra, destituto da ogni aiuto e nel quale non era spenta la memoria del primo re: ma avendo con le artiglierie espugnata la rocca di Pampalona, entrato ne' confini del regno di Castiglia, occupò Fonterabia e corse insino a Logrogno; donde, come spesso avviene nelle cose umane, giovò a Cesare quel che gli uomini avevano creduto dovergli nuocere. Perché le cose di Spagna, travagliate insino a quel dí con vari progressi, erano ridotte in grandissime turbolenze: essendo da una parte congiunti i popolari e plebei, dall'altra avendo prese l'armi in beneficio di Cesare molti signori, i quali per lo interesse degli stati temevano la licenza popolare: la quale proceduta a manifesta ribellione, desiderosa di avere capo di autorità, aveva tratto della rocca di Sciativa il duca di Calavria; il quale, ricusando di pigliare l'armi contro a Cesare, non volle discostarsi dalla carcere.
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