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      Ma a Roma, con consiglio di Prospero Colonna, fu deliberato dal pontefice e dallo oratore cesareo l'ordine e il modo di procedere nella guerra: che quanto piú presto si potesse si assaltasse dai confini della Chiesa lo stato di Milano con le genti d'arme del pontefice e de' fiorentini, le quali, computato la condotta del marchese di Mantova, ascendevano al numero vero seicento uomini d'arme; a' quali si aggiugnessino tutte le genti d'arme di Cesare che erano nel reame di Napoli, in numero quasi pari a quelle di sopra, perché si destinava che il retroguardo rimanesse alla custodia di quello reame: che si soldassino seimila fanti italiani; venissino allo esercito, che aveva a unirsi tra il modenese e il reggiano, i dumila fanti spagnuoli che con lo Adorno si trovavano nella riviera di Genova; dumila altri ne menasse del regno di Napoli il marchese di Pescara, e si conducessino a spese comuni del pontefice e di Cesare quattromila fanti tedeschi e dumila grigioni: aggiugnessinsi dumila svizzeri, i quali erano volontariamente rimasti a' soldi del pontefice: perché gli altri, infastiditi dal lungo ozio e perché si approssimava il tempo delle ricolte, erano, prima che lo Scudo venisse a Reggio, ritornati alle case loro, avendo invano procurato di ritenergli il pontefice poiché in essi aveva spesi inutilmente cento e cinquantamila ducati. Deliberossi, oltre a questi provedimenti, che con l'autorità del pontefice e di Cesare si facesse instanza appresso a' cantoni de' svizzeri che concedessino seimila fanti (tanti erano obligati concederne per le convenzioni che avea con loro il pontefice), e che al re di Francia recusassino di concederne, allegando il pontefice la confederazione sua con loro essere anteriore di tempo a quella che aveano contratta col re di Francia; e che ottenendosi queste dimande si assaltasse, dalla parte di verso Como, il ducato di Milano, nel quale si sperava avesse facilmente a nascere sollevazione, per la moltitudine grande de' fuorusciti d'onoratissime famiglie, e perché la benivolenza che i popoli solevano avere al nome del re Luigi era convertita in odio non mediocre.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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