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      Per la quale ragione, e perché il senato, aborrente dalle occasioni di ridurre la guerra nello stato proprio, aveano voluto sodisfare a' franzesi piú con le dimostrazioni che con gli effetti, le genti de' viniziani, il dí innanzi che i tedeschi dovessino passare, si ritirorno verso Verona; donde i tedeschi, senza alcuno ostacolo, passorno a Valeggio e il dí seguente nel mantovano.
      Ma arrivato che fu il marchese di Pescara nel campo, l'esercito, stato a San Lazzero tredici dí, andò il dí seguente ad alloggiare a San Martino, ... miglia appresso a Parma dalla parte di verso il Po; col quale il dí medesimo si congiunsono i fanti tedeschi e i grigioni. Cosí essendo ridotte insieme tutte le forze destinate, si cominciò a consultare quello che fusse da fare: proponendo una parte del consiglio si attendesse all'espugnazione di Parma, per essere la prima terra della frontiera, e la quale non era sicuro lasciarsi alle spalle, né per lo esercito che andasse innanzi, rispetto alla incomodità delle vettovaglie e del fare condurre i danari e l'altre provisioni che fussino necessarie, né per le terre che restavano da Parma verso Bologna. Non essere i fanti che vi erano dentro, raccolti la maggiore parte quasi tumultuariamente, di molto valore; e di quegli, per la difficoltà de' pagamenti e perché in Parma si pativa di macinato, fuggirsene ogni dí qualcuno in campo; il circuito della terra essere grande; avere il popolo male disposto, il quale benché fusse sbattuto piglierebbe animo dal sentire lo esercito alle mura; in modo che, battendosi la città da piú parti, potriano difficilmente resistere i franzesi agli inimici di fuora e guardarsi in uno tempo medesimo da quegli di dentro.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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