Le quali parole a fatica dette, si deliberò, piú presto tumultuosamente che con maturo consiglio, che si ponesse il campo a Parma; affermando quegli medesimi che il dí precedente avevano affermato il contrario doversene sperare la vittoria, massime continuando pure a uscire di Parma molti fanti per mancamento di danari e di pane. Ma bisognò soprasedere ancora alcuni dí, per fare venire da Bologna due altri cannoni e provedere molte cose necessarie a chi assalta le terre con l'artiglierie, le quali, come è detto di sopra, Prospero avea prima recusate. La quale o negligenza o mutazione di consiglio portò grandissimo detrimento, perché tanto maggiore tempo ebbe Lautrech a raccorre le genti che aspettava di Francia da' viniziani e da' svizzeri. Tanto è ufficio de' savi capitani, pensando quanto spesso nelle guerre sia necessario variare le deliberazioni secondo la varietà degli accidenti, accomodare da principio, quanto si può, i provedimenti a tutti i casi e a tutti i consigli.
Lib.14, cap.5
Assedio di Parma; opere di preparazione per l'assalto. Gli assedianti occupano il Codiponte abbandonato dai francesi. Il Lautrech con le sue milizie a sette miglia da Parma. Imprese fortunate del duca di Ferrara nel modenese e milizie mandate contro di lui. Dubbi dei comandanti dell'esercito ispano-pontificio; discussione del commissario generale con loro. Si leva il campo da Parma.
Nel quale tempo, dimorando oziosamente l'esercito, non si faceva intorno a Parma altro che leggerissime battaglie.
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