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      Ma il dí medesimo Lautrech venne ad alloggiare in sul fiume del Taro, vicino a Parma a sette miglia; interpetrando alcuni che fusse venuto per combattere, altri persuadendosi per comporre col fratello (se piú non si poteva sostenere) che uscendo una notte di Parma con tutte le genti fusse raccolto da lui, o veramente perché, volendo convenire cogli inimici, ottenesse che con tutti i soldati potesse, salvo e senza alcuna obligazione, usciredi Parma: e già alcuni dí prima Federico da Bozzole, il quale andando intorno a' ripari era stato ferito di uno scoppietto nella spalla, aveva per mezzo del marchese cominciato a trattare; ma non era ancora il ragionamento proceduto tanto oltre che si potesse fare congettura certa della volontà dello Scudo. La verità è, secondo le notizie che si ebbono poi, che Lautrech non aveva animo di combattere se non venivano i svizzeri; perché, con tutto che fusse alquanto superiore di numero e di bontà di gente d'arme e piú potente d'artiglierie, prevaleva di fanti l'esercito contrario: nel quale, calcolando i numeri veri, erano novemila tra tedeschi e spagnuoli duemila svizzeri e piú di quattromila italiani.
      Ma consideri ciascuno da quanto piccoli accidenti dependino le cose di grandissimo momento nelle guerre. Accadde appunto che, la notte seguente al dí che l'esercito entrò nel Codiponte, sopravennono avvisi da Modena e da Bologna che Alfonso da Esti, uscito di Ferrara con cento uomini d'arme dugento cavalli leggieri e dumila fanti, tra' quali ne erano mille tra corsi e italiani mandatigli da Lautrech, e con dodici pezzi di artiglierie, aveva preso allo improviso il castello del Finale e quello di San Felice, e si temeva non si facesse piú innanzi; il che turbò assai gli animi de' capitani, ancora che molto prima, sapendosi la instanza che gli era fatta dai franzesi, si fusse temuto di questo movimento, e nondimeno non si fusse fatta a Modena tale provisione che bastasse in tale caso alla sicurtà di quella città: perché Prospero, avendo sempre difeso pertinacemente la contraria opinione, non aveva consentito che dello esercito si mandasse gente a Modena, o perché prestasse fede al duca amicissimo suo, col quale, eziandio per ordine del pontefice, si era interposto a trattare qualche accordo, o perché malvolontieri diminuisse il campo di gente, in tempo che si dubitava dell'approssimarsi degli inimici, essendo massime di natura di volere fare le cose sue sicuramente e però desiderando sempre avere forze superchie, o perché, se aveva altri fini occulti, non gli dispiacesse questa occasione.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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