Pagina (1469/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dopo le quali parole essendosi uscito del consiglio, parte perché le restassino negli orecchi e ne' petti loro con maggiore autorità, parte per dare ordine a molte cose che erano necessarie se gli inimici volessino dare, come si credeva, quel dí la battaglia, stettono sospesi e quasi attoniti per lungo spazio. Finalmente, prevalendo il timore a tutti gli altri rispetti, e risoluti in ogni caso di mandare fuora a praticare d'arrendersi, mandorono alcuni del numero loro a protestare al commissario che, se egli perseverava nella ostinazione di non consentire che si salvassino, erano disposti farlo per loro medesimi, per fuggire il pericolo evidentissimo del sacco. Ma in quel tempo medesimo che volevano esporre la imbasciata cominciorono a sentirsi i gridi di quegli che erano a guardia delle porte e delle mura, e le campane della torre piú alta della città che davano segno che gli inimici, usciti di Codiponte in ordinanza, si accostavano alle mura per dare lo assalto; donde il commissario, rivoltosi a coloro che ancora non avevano parlato, disse: - Quando bene volessimo tutti, non siamo piú a tempo ad accordarci; bisogna o difenderci onorevolmente o andare vituperosamente a sacco o restare prigioni; se non volete fare come Ravenna e Capua, saccheggiate quando con gli inimici alle mura si trattavano gli accordi. Io insino a qui ho fatto quello che poteva fare uno uomo solo, e condottivi per beneficio vostro in grado che è necessario o vincere o morire; se ora bastassi solo a difendere la città non mancherei di difenderla, ma non si può senza l'aiuto vostro: però, non siate manco gagliardi e manco caldi a difendere, come potete fare facilmente, la vita e la roba vostra e l'onore delle vostre moglie e figliuoli, che siate stati importuni a volere, senza necessità, mettervi sotto la servitú de' franzesi, che, come sapete, tutti sono capitalissimi inimici vostri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Codiponte Ravenna Capua