E nondimeno questi successi non sollevavano la infelicità de' popoli di quello ducato, aggravato eccessivamente dallo esercito cesareo per non ricevere i pagamenti: il quale essendo andato ad alloggiare in Asti e nello astigiano, avendo tumultuato per la medesima cagione, predò tutto il paese insino a Vigevano; in modo che i milanesi, per fuggire il danno e il pericolo del paese, furono costretti promettere loro le paghe di certi tempi, che importavano circa ducati centomila. E nondimeno non si mitigava, per questa acerbità, in parte alcuna, l'odio di quello popolo contro a' franzesi; tenendogli fermi parte il timore per la memoria delle offese fatte loro parte la speranza che, se mai cessasse il pericolo che il re diFrancia di nuovo non assaltasse quello stato, cesserebbono tanti pesi, perché non sarebbe necessario che Cesare tenesse piú soldati in quel ducato.
Lib.15, cap.2
Trattative di pace fra i veneziani e Cesare; promesse del re di Francia ai veneziani per mantenerli legati a sé. Varietà di pareri nel senato veneziano; discorso di Andrea Gritti in favore del mantenimento della confederazione col re di Francia; discorso di Giorgio Cornaro a favore della confederazione con Cesare. Deliberazione dei veneziani e patti con Cesare, con l'arciduca Ferdinando e con Francesco Sforza.
Trattavasi in questo tempo medesimo continuamente la concordia tra Cesare e i viniziani; la quale, per molte difficoltà che nascevano e per varie dilazioni interposte da loro, teneva sospesi di quello che avesse a seguirne gli animi di ciascuno.
| |
Asti Vigevano Cesare Cesare Francia Andrea Gritti Francia Giorgio Cornaro Cesare Cesare Ferdinando Francesco Sforza Cesare
|