Della salute della quale non abbiamo da dubitare, se Dio alle vostre deliberazioni concederà tanto di felicità quanto ha conceduto di sapienza a questo eccellentissimo senato. -
Ma in contrario Giorgio Cornaro, cittadino di pari autorità e di nome celebrato di prudenza quanto alcuno altro di quel senato, si oppose con orazione tale a questo consiglio: - Grande certamente, prestantissimi senatori, e molto difficile è la presente deliberazione; nondimeno, quando io considero quale sia ne' tempi nostri l'ambizione e la infedeltà de' príncipi e quanto la natura loro sia difforme dalla natura delle republiche, le quali, non si governando con l'appetito di uno solo ma col consentimento di molti, procedono con piú moderazione e maggiori rispetti, né si partono mai sfacciatamente, come spesso fanno essi, da quel che ha qualche apparenza di giusto e di onesto, io non posso se non risolvermi che a noi sia perniciosissimo che il ducato di Milano sia di uno principe piú potente che noi, perché una tale vicinità ci necessita a stare in continui sospetti e tormenti e, ancora che siamo nella pace, quasi sempre ne' pensieri della guerra, non ostante qualunque confederazione o convenzione che abbiamo insieme. Di questo si leggono nelle istorie antiche infiniti esempli, nelle nostre qualcuno: ma quale maggiore e piú illustre che quello che, con acerba memoria, è scolpito nel cuore di tutti noi? Introdusse questo senato Luigi re di Francia nel ducato di Milano, alla quale infelice deliberazione molti di noi furno presenti; conservogli sempre intera la fede delle capitolazioni, quantunque con premi grandi e con varie occasioni fussimo invitati a discostarsi da lui dagli spagnuoli e da' tedeschi, quantunque fussimo certi che per lui si trattavano spesso molte cose contro a noi.
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