Replico insomma il medesimo, che con sommo studio debbiamo cercare che di Francesco Sforza sia il ducato di Milano: donde ne nasce, in conseguenza, che sia piú utile quella deliberazione che ci può condurre a questo effetto che quella che totalmente ce ne esclude. -
L'autorità di due tali uomini e la efficacia delle ragioni aveva renduto piú presto piú perplessi che piú resoluti gli animi de' senatori, donde il senato allungava quanto piú poteva il determinarsi, inducendolo a questo la natura loro, la gravità della cosa, il desiderio di vedere piú innanzi de' progressi del re di Francia; e ne erano anche causa molte difficoltà che nascevano di necessità nella concordia con l'arciduca. Accresceva la sospensione degli animi loro che il re di Francia, preparandosi sollecitamente alla guerra, avea mandato il vescovo di Baiosa a pregargli che differissino tutto il mese prossimo a deliberare, affermando che innanzi alla fine del termine passerebbe con maggiore esercito che mai avesse veduto in Italia l'età presente. Nella quale ambiguità mentre che stanno, essendo morto Antonio Grimanno doge di quella città, fu eletto in suo luogo Andrea Gritti, che piú presto nocé alle cose franzesi che altrimenti: perché egli, collocato in quel grado, lasciata meramente la deliberazione al senato, non volle mai piú né con parole né con opere dimostrarsi inclinato in parte alcuna. Finalmente, mandando il re al senato continuamente uomini nuovi con offerte grandissime, e intendendosi che per le medesime cagioni venivano Anna di Memoransi, che fu poi gran conestabile di Francia, e Federico da Bozzole, gli oratori cesareo e inghilesi, a' quali la dilazione era sospettissima, protestorono al senato che dopo tre dí prossimi si partirebbono, lasciando imperfette tutte le cose.
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