Attentato contro Francesco Sforza. Moto nella fortezza di Valenza. Defezione del connestabile di Borbone. Spedizione del Bonnivet in Italia; occupazione delle terre alla destra del Ticino. Sorpresa di Prospero Colonna: sue prime deliberazioni. I francesi vicino a Milano. Morte di papa Adriano.
Fu giudicio quasi comune degli uomini per tutta Italia che il re di Francia, vedendo dovergli essere contrari quegli aiuti i quali primi gli doveano essere propizi, avesse a desistere d'assaltare per quello anno il ducato di Milano; nondimeno, intendendosi che non solamente continuava di prepararsi ma che già cominciava a muoversi l'esercito, quegli che temevano della vittoria sua feciono insieme per resistergli nuova confederazione, inducendo il pontefice a esserne capo e principale. Aveva il pontefice, desideroso della pace comune, ricercato, quando venne in Italia, Cesare il re di Francia e il re di Inghilterra che, atteso i successi prosperi de' turchi, deponessino l'armi tanto perniciose alla republica cristiana, e che ciascuno spedisse a Roma agli oratori suoi sopra queste cose pienissima autorità; la qual cosa da tutti fu nell'apparenza eseguita prontamente, ma cominciato poi a trattarsi le cose particolarmente fu conosciuto presto che erano fatiche vane, perché nel fare la pace si trovavano infinite difficoltà: la tregua per tempo breve non piaceva a Cesare, senza che pareva quasi di niuna utilità; e il re di Francia la rifiutava per tempo lungo. Onde il pontefice, o ridestandosi in lui l'antica benivolenza verso Cesare o parendogli che i pensieri del re di Francia fussino alieni dalla concordia, cominciò piú che il solito a inclinare l'orecchie a coloro che lo confortavano a non permettere che da quel re fusse di nuovo posseduto il ducato di Milano.
| |
Francesco Sforza Valenza Borbone Bonnivet Italia Ticino Prospero Colonna Milano Adriano Italia Francia Milano Italia Cesare Francia Inghilterra Roma Cesare Francia Cesare Francia Milano
|