Congregassesi per opporsi contro a chi volesse assaltare in Italia alcuno de' collegati, uno esercito, nel quale il pontefice mandasse dugento uomini d'arme, Cesare ottocento, i fiorentini dugento, il duca di Milano dugento e dugento cavalli leggieri; provedessino il pontefice, Cesare e il duca di Milano l'artiglierie e le munizioni con tutte le spese appartenenti: che, per soldare i fanti necessari all'esercito e per fare l'altre spese che bisognano nelle guerre, pagasse il papa ciascuno mese ducati ventimila, altrettanti il duca di Milano e la medesima somma i fiorentini, pagassene Cesare trentamila, tra Genova Siena e Lucca diecimila, restando però i genovesi obligati all'armata e all'altre spese necessarie per la difesa loro; alla quale contribuzione fussino tutti obligati per tre mesi, e per quello tempo piú che dichiarassino il pontefice, Cesare e il re d'Inghilterra: fusse in facoltà del pontefice e di Cesare dichiarare chi avesse a essere capitano generale di tutta la guerra; il quale si trattava che fusse il viceré di Napoli, sforzandosene massime il cardinale de' Medici, l'autorità del quale appresso a' cesarei era grandissima, per l'odio che aveva contro a Prospero Colonna. A questa confederazione fu congiunto per modo indiretto il marchese di Mantova, perché il pontefice e i fiorentini lo condussono per loro capitano generale a spese comuni.
Ma non raffreddorno già, né la lega fatta da' viniziani con Cesare né l'unione di tanti príncipi fatta con tanti provedimenti, l'ardore del re di Francia; il quale, venuto a Lione, si preparava per passare con grandissimo esercito personalmente in Italia: ove già, per la fama della venuta sua, cominciavano ad apparire nuovi tumulti.
| |
Italia Cesare Milano Cesare Milano Milano Cesare Genova Siena Lucca Cesare Inghilterra Cesare Napoli Medici Prospero Colonna Mantova Cesare Francia Lione Italia
|