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      Ma avendo dipoi i Pii recuperato la terra di Carpi, Prospero, desideroso di racquistarla, fu autore che in nome della lega si conducesse Guido Rangone con cento uomini d'arme cento cavalli leggieri e mille fanti, e che si ordinasse che mille fanti spagnuoli, che il duca di Sessa aveva soldati a Roma perché andassino a unirsi con gli altri a Milano, si fermassino per la medesima cagione a Modena. Le quali cose mentre si preparavano, Renzo da Ceri, a cui per la sua autorità e per la speranza del predare concorrevano molti cavalli e fanti, cominciò a correre la strada e a perturbare tutto il paese. Assaltò anche, già morto il pontefice, una notte all'improviso con dumila fanti la terra di Rubiera; ma difendendola gli uomini francamente, ed essendo molto difficile il pigliarla d'assalto, non l'ottenne: ove fu preso Tristano Corso, uno de' capitani de' suoi fanti.
      Le quali forze, raccolte per diverse cagioni in questi luoghi, dettono occasione a cose maggiori. Perché, morto il pontefice, il duca di Ferrara, stracco dalle speranze che gli erano state date della restituzione di quelle terre, e considerando per la assoluzione ottenuta da Adriano essere manco difficile ottenere la venia delle cose tolte che la restituzione delle perdute, e persuadendosi quel medesimo che comunemente si credeva per tutti, che per le discordie de' cardinali, cresciute continuamente dopo la morte di Lione, avesse molto a differirsi la elezione del pontefice futuro, deliberò di attendere alla recuperazione di Modona e di Reggio: alla qual cosa, oltre all'altre opportunità, lo invitava la comodità di unire a sé Renzo da Ceri, che già avea congregati dugento cavalli e piú di dumila fanti.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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