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      E succedette la cosa appunto secondo il disegno. Perché, quando Prospero mandò a comandare al conte Guido e agli spagnuoli che andassino per le necessità della guerra a Milano, il conte si scusò con molte ragioni allegando essere suddito della Chiesa e modonese, e i capitani spagnuoli, persuasi da lui e dal governatore, risposono a niuno altro che al duca di Sessa dovere in tal cosa ubbidire: le quali cose significate dal governatore al collegio de' cardinali, chiamato subito al conclave il duca di Sessa, egli, non volendo rendere sospetto sé e per conseguente Cesare, non potette negare di non comandare per sue lettere a quegli capitani che non partissino. Anzi, come spesso succedono le cose contrarie a' pensieri degli uomini, ne succedette che, leggendosi nel collegio certe lettere di Prospero intercette dal governatore, per le quali si palesava tutto il progresso della cosa, i cardinali aderenti al re di Francia, per l'opposizione de' quali si difficultavano prima le provisioni de' danari che per opera del cardinale de' Medici si erano cominciati a mandare a Modona, conoscendo essere pernicioso al re che tal cosa avesse effetto, diventorno apertamente fautori che a Modona si mandassino danari; e il simigliante fece il cardinale Colonna, per dimostrare agli altri di anteporre a ogn'altro rispetto l'utilità della sedia apostolica. La quale diligenza benché fusse bastata a differire l'esecuzione delle convenzioni fatte con Alfonso da Esti, nondimeno, non essendo perciò rimosso il fondamento di questi pensieri, avevano in animo che il viceré di Napoli, il quale benché camminando lentamente veniva a Milano con quattrocento lancie e duemila fanti, quando passava da Modena ne levasse i fanti spagnuoli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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