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      I progressi del quale erano stati tali che si comprese apertamente essere stato mandato, o perché gli imperiali, temendo del regno di Napoli, partissino, per soccorrerlo, del ducato di Milano o perché per questo timore si inducessino alla concordia; e per questa cagione essere proceduto lentamente, mancando forse al re [denari] bastanti a mandarlo con esercito potente.
      Ma finalmente, lasciati da parte i viniziani, si conchiuse il primo dí di aprile in Roma, tra il pontefice e il viceré di Napoli come luogotenente cesareo generale in Italia (per il quale era in Roma con pieno mandato Giambartolomeo da Gattinara, nipote del gran cancelliere di Cesare), confederazione per sé e per i fiorentini da una parte e per Cesare dall'altra. La somma de' capitoli piú importanti fu: che tra il papa e Cesare fusse perpetua amicizia e confederazione, per la quale l'uno e l'altro di loro fusse obligato a difendere da ciascuno con certo numero di gente il ducato di Milano, posseduto allora sotto l'ombra di Cesare da Francesco Sforza, il quale fu nominato come principale in questa capitolazione; e che l'imperadore avesse in protezione tutto lo stato che teneva la Chiesa, quello che possedevano i fiorentini, e particolarmente la casa de' Medici con l'autorità e preminenze che aveva in quella città; pagandogli però i fiorentini, di presente, centomila ducati per ricompenso quello che arebbono auto a contribuire nella guerra prossima, per virtú della lega fatta con Adriano, la quale pretendeva non essere estinta per la sua morte, per essere specificato ne' capitoli che la durasse uno anno dopo la morte di ciascuno de' confederati: che i capitani cesarei levassino genti dello stato ecclesiastico, né mandassino di nuovo ad alloggiarvene dell'altre senza consentimento del pontefice: a' viniziani fu lasciato luogo di entrare in questa confederazione, in termine di venti dí, con oneste condizioni, che avessino a essere dichiarate dal papa e da Cesare: e che il viceré fusse tenuto a fare venire, fra quattro mesi, la ratificazione di Cesare di tutti questi capitoli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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