Però, e nel tempo medesimo offeriva a Cesare di passare in Francia con esercito potente, offeriva di dare perfezione al parentado conchiuso altre volte tra loro e, per levarne ogni scrupolo, consegnare di presente a Cesare la figlia, che non era ancora negli anni nubili. Ma avevano queste cose non piccole difficoltà, parte dependenti da lui medesimo parte dependenti da Cesare, non pronto a convenire con lui come era stato per il passato; perché quel re dimandava per sé quasi tutti i premi della vittoria, la Piccardia la Normandia la Ghienna e la Guascogna, con titolo di re di Francia; e che Cesare, ancora che i premi fussino ineguali, passasse personalmente in Francia, partecipe egualmente delle spese e de' pericoli. Turbava la inegualità di queste condizioni l'animo di Cesare, e molto piú che, ricordandosi che negli anni prossimi aveva ne' maggiori pericoli del re di Francia allentato sempre l'armi contro a lui, si persuadeva non potere fare fondamento in questa congiunzione; ed essendo esaustissimo di danari e stracco da tanti travagli e da tanti pericoli, sperava potere conseguire piú dal re di Francia col mezzo della pace che col mezzo delle armi, movendole in compagnia del re di Inghilterra. Né era piú appresso a lui in tanta estimazione in quanta soleva essere il matrimonio della figliuola, collocata ancora negli armi minori, e nella dota della quale s'aveva a computare quel che Cesare aveva ricevuto in prestanza dal re di Inghilterra: anzi, mosso dal desiderio d'avere figliuoli, dalla cupidità de' danari, aveva inclinazione a congiugnersi con la sorella di [Giovanni] re di Portogallo, di età nubile e dalla quale sperava ricevere in dote grandissima quantità di danari; e molti ancora, in caso facesse questo matrimonio, gliene offerivano i popoli suoi, desiderosi di avere una regina della medesima lingua e nazione, e che presto procreasse figliuoli.
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