Queste cagioni, oltre al desiderio che n'avevano avuto continuamente, stimolavano tanto piú l'animo del viceré e degli altri capitani di trasferire la persona del re di Francia in luogo sicuro; giudicando che, per la mala disposizione di tutti gli altri, non si custodisse senza pericolo nel ducato di Milano: però deliberorono di condurlo a Genova e da Genova per mare a Napoli, per guardarlo nel Castelnuovo, nel quale già si preparavano l'abitazioni per lui. La qual cosa era sommamente molestissima al re, perché insino dal principio aveva ardentemente desiderato di essere condotto in Spagna; persuadendosi (non so se per misurare altri dalla natura sua medesima, o pure per gli inganni che facilmente si fanno gli uomini da se stessi in quello che e' desiderano) che, se una volta era condotto al cospetto di Cesare, d'avere, o per la benignità sua o per le condizioni che egli pensava di proporre, a essere facilmente liberato. Desiderava e il medesimo, per amplificare la gloria sua, ardentemente il viceré; ma ritenendosene per timore della armata de' franzesi, andò, di comune consentimento, Memoransí a madama la reggente, e avute da lei sei galee sottili, di quelle che erano nel porto di Marsilia, con promissione che, subito che e' fusse arrivato in Spagna, sarebbono restituite, ritornò con esse a Portofino, dove era già condotta la persona del re: le quali aggiunte a sedici galee di Cesare, con le quali avevano prima deliberato di condurlo a Napoli, e armatele tutte di fanti spagnuoli, preso a' sette dí di giugno il cammino di Spagna, in tempo che non solo i príncipi d'Italia ma tutti gli altri capitani cesarei e Borbone tenevano per certo che il re si conducesse a Napoli, si condussono con prospera navigazione, l'ottavo giorno, a Roses porto della Catalogna, con grandissima letizia di Cesare, ignaro insino a quel dí di questa deliberazione.
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