Ma non però, in tanti segni di pace e di amicizia, gli furono allentate le guardie, non allargata la libertà ma, in uno tempo medesimo, carezzato da cognato e guardato da prigione; in modo che si potesse facilmente giudicare che questa fusse una concordia piena di discordia, uno parentado senza amore, e che, in ogni occasione, potrebbeno piú le antiche emulazioni e passioni tra loro che il rispetto delle cose fatte piú per violenza che per altra cagione. Ma avendo consumato piú dí in questi andamenti, ed essendo già venuta la ratificazione di madama la reggente, con la dichiarazione che in compagnia del Delfino di Francia darebbeno piú presto il secondogenito che i dodici signori, il re partí da Madril, per trovarsi a' confini dove si aveva a fare il baratto della persona sua co' piccoli figlioli, e in compagnia sua il viceré autore della sua liberazione; al quale Cesare aveva donato la città di Asti e altri stati in Fiandra e nel reame di Napoli.
Lib.16, cap.16
Cesare comunica al pontefice l'accordo col re di Francia e le intenzioni sue riguardo al ducato di Milano. Il pontefice delibera di mantenersi libero nelle decisioni e spedisce in Francia un proprio ambasciatore per conoscere le intenzioni del re. Identica politica dei veneziani.
Nel quale tempo Cesare scrisse al pontefice una lettera cerimoniale, significandogli che, per il desiderio della pace e del bene comune della cristianità, dimenticate tante ingiurie e inimicizie, aveva restituita la libertà al re di Francia e datagli la sorella sua per moglie, e che aveva eletto lui per conservadore della pace, di chi sempre voleva essere obedientissimo figliuolo.
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