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      A Lodi Vecchio, dove si dimorò il giorno seguente, mutato consiglio, fu deliberato di camminare in futuro in su la strada maestra, per fuggire il paese che fuora della strada è troppo forte di fosse e di argini, e perché era riputato piú facile il soccorrere il castello per quella via, che aveva a voltare verso porta Comasina, che per la via di Landriano che aveva a voltare a porta Verzellina, dove il condursi, per la qualità del paese, era piú difficile; e perché, andando da quella banda era piú sicuro il condurre le vettovaglie e piú facile il ricevere i svizzeri, perché erano piú alle spalle. Con questa risoluzione si condusse, l'ultimo di giugno, l'esercito unito a Marignano; dove consigliandosi quello si avesse a fare, inclinava il duca d'Urbino ad aspettare la venuta de' svizzeri, la quale era nella medesima e forse maggiore incertitudine che prima; parendogli che senza queste spalle di ordinanza ferma fusse molto pericoloso, con gente nuova e raccolta tumultuariamente, accostarsi a Milano; benché vi fussino pochi cavalli, tremila fanti tedeschi e cinque in seimila fanti spagnuoli, e questi senza denari e con poca provisione di vettovaglie. Dal quale parere discrepavano i pareri di molti degli altri capitani: i quali giudicavano che, procedendo con la gente ordinata e con gli alloggiamenti sempre il dí precedente riconosciuti, si potesse accostarsi a Milano senza pericolo, perché il paese è per tutto sí forte che senza difficoltà si poteva sempre alloggiare in sito munitissimo; né pareva


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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