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      Ma non essendosi, nello accostarsi alle mura di Siena, fatto dentro segno alcuno di tumulto, come avevano sperato i fuorusciti, fu necessario fermarsi con l'esercito per attendere alla espugnazione della città; nella quale erano sessanta cavalli e trecento fanti forestieri: però, accostatisi alla porta di Camollia, cominciorno a battere con l'artiglierie le mura da quella parte. Ma nella città forte di sito e la quale era stata fortificata, e di circuito sí grande che la minore parte circondava l'esercito, era il popolo (prevalendo piú in, lui l'odio del pontefice e de' fiorentini che l'affezione a' fuorusciti) disposto e unito alla conservazione di quel governo; e pel contrario nello esercito di fuora inutile la gente non pagata, i capitani di poca riputazione e tra loro non piccole divisioni, i fuorusciti divisi non solo nelle deliberazioni e nelle provisioni quotidiane ma discordanti eziandio per la forma del futuro governo, volendo già dividere e ordinare di fuora quel che non si poteva stabilire se non da chi era di dentro. Per le quali condizioni, ed essendo state battute le mura invano né avendo ardire di dare la battaglia, si cominciava già a sperare poco nella vittoria.
     
      Lib.17, cap.8
     
      Difficoltà del re di Francia di ottenere soldati svizzeri. Tristi condizioni dei milanesi alla mercé delle soldatesche cesaree; speranze nel duca di Borbone e parole d'un milanese a lui. Vane promesse del duca di Borbone ai milanesi. Licenza riprovevole delle milizie de' collegati.
     
      Ma, in questo tempo medesimo, in Lombardia crescevano le difficoltà de' collegati.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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