Pagina (1809/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I sanesi non stavano senza molestia nelle parti marittime, perché Andrea Doria, il quale da principio aveva occupato Talamone e Portoercole, gli faceva continuamente guardare, benché Talamone, non molto poi, dal capitano preposto alla guardia fusse dato a' sanesi; e i fuorusciti, fomentati dal pontefice, facevano nella Maremma qualche molestia: nella quale Giampaolo figliuolo di Renzo da Ceri, soldato del pontefice, presa furtivamente con alcuni cavalli la porta della terra di Orbatello, sopravenendo poi con i suoi cavalli e fanti occupò la terra.
     
      Lib.17, cap.13
     
      Capitolazione fra il pontefice ed i Colonna. Notizia della vittoria dei turchi sugli ungheresi; effetti sul pontefice. Perfidia dei Colonnesi contro il pontefice; tumulto provocato in Roma; tregua fra il pontefice, gli imperiali ed i Colonnesi. Conseguenza di essa in Lombardia; partenza dei soldati tedeschi e spagnuoli da Cremona.
     
      Ma a Roma succederono cose di grandissimo momento, causate non per virtú di armi ma perinsidie e per fraude, con ignominia grande del pontefice e con disordinare le speranze di Lombardia; dove si sperava, per l'acquisto di Cremona, condurre a fine la impresa di Genova e di potere, secondo i disegni fatti prima, fare due diversi alloggiamenti intorno a Milano. Perché dopo la rotta ricevuta a Siena, non sperando il pontefice potere travagliare con grandi effetti i Colonnesi, e avendo volto l'animo ad assaltare con maggiori forze, come è detto, il regno di Napoli, e da altro canto non sperando i Colonnesi né gli agenti di Cesare potere fare effetti notabili contro a lui, e desiderando ancora di torgli tempo insino a tanto venisse il viceré con l'armata di Spagna, mandato a Roma Vespasiano Colonna, alla fede del quale il papa credette, avevano, a' ventidue di agosto, capitolato insieme: che i Colonnesi rendessino Anagnia e gli altri luoghi presi; ritirassino le genti nel reame di Napoli, né tenessino piú soldati nelle terre le quali posseggono nel dominio ecclesiastico; non pigliassino l'armi a offesa del pontefice se non come soldati di Cesare, nel quale caso fussino tenuti a deporre in mano del pontefice gli stati che hanno nella giurisdizione ecclesiastica; potessino liberamente servire Cesare contro a ciascuno alla difensione del reame napoletano; e da altro canto il pontefice perdonasse a tutti l'offese fatte, abolisse il monitorio fatto al cardinale Colonna, non offendesse gli stati loro né gli lasciasse offendere dagli Orsini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Andrea Doria Talamone Portoercole Talamone Maremma Giampaolo Renzo Ceri Orbatello Colonna Colonnesi Roma Colonnesi Lombardia Cremona Roma Lombardia Cremona Genova Milano Siena Colonnesi Napoli Colonnesi Cesare Spagna Roma Vespasiano Colonna Colonnesi Anagnia Napoli Cesare Cesare Colonna Orsini