Spostamenti delle milizie dei collegati in Lombardia. Il Frondsperg raccoglie in Germania milizie per scendere in Italia; nuove deliberazioni del duca d'Urbino.
Ma nel tempo medesimo che queste cose succedevano con vari eventi in Italia, gli oratori del pontefice del re di Francia e de' viniziani intimorono il quarto dí di settembre (tanta dilazione era stata interposta a fare questo atto), a Cesare la lega fatta, e la facoltà che gli era data di entrarvi con le condizioni espresse ne' capitoli; al quale atto essendo stato presente l'oratore del re di Inghilterra, gli dette una lettera del suo re che lo confortava modestamente a entrare nella lega. Il quale, udita la intimazione, rispose agli imbasciadori, non comportare la degnità sua che entrasse in una confederazione fatta principalmente contro allo stato e onore suo; ma che, essendo stato sempre dispostissimo alla pace universale, di che aveva fatto dimostrazione sí evidente, si offeriva a farla di presente se essi avevano i mandati sufficienti: da che si credeva avesse l'animo alieno, ma che proponesse questa pratica per maggiore sua giustificazione, e per dare causa al re di Inghilterra di soprasedere l'entrare nella lega; raffreddare con questa speranza le provisioni de' collegati; e indurre poi, co' mezzi del trattarla, qualche gelosia e diffidenza tra loro. E nondimeno sollecitava da altro canto le provisioni dell'armata, che si diceva essere di quaranta navi e di seimila fanti pagati. Per sollecitare la partita della quale, che si metteva insieme nel porto tanto memorabile di Cartagenia, partí a' ventiquattro dí di settembre dalla corte il viceré; dimostrandosi Cesare molto piú pronto e piú sollecito alle faccende che non faceva il re di Francia: il quale, ancora che stretto da interessi sí gravi, consumava la maggiore parte del tempo in piaceri di caccie di balli e di intrattenimenti di donne.
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