Ma mentre differisce lo andarvi, secondando la natura sua, piena, nello eseguire, di difficoltà e di pericoli, entratovi dentro cinquecento fanti tra tedeschi e spagnuoli mandativi del reame di Napoli (i quali vi entrorono di notte), e dugento cavalli, la renderono in modo difficile che Vitello, che nel tempo medesimo aveva gente intorno a Grottaferrata, non ardito di tentare piú la impresa di Paliano, né anche quella di Rocca di Papa, ma mandate alcune genti a battere con l'artiglierie la rocca di Montefortino guardata da' Colonnesi, deliberò di unire tutte le genti a Valmontone, piú per attendere alla difesa del paese, se del reame si movesse cosa alcuna, che con speranza di potere fare effetto importante: di che appresso al pontefice acquistò imputazione assai. Il quale, ne' tempi che aveva disegno assaltare il regno di Napoli, e poi quando chiamò le genti a Roma per sua difesa, aveva desiderato che vi andassino Vitello e Giovanni de' Medici, capitani congiunti di benivolenza e di parentado, e dell'uno de' quali la timidità pareva bastante a temperare e a essere temperata dalla ferocia dell'altro: ma tirando i fati Giovanni a presta morte in Lombardia, aveva, per consiglio del luogotenente, servendosi intratanto nelle cose minori di Vitello, differito a chiamarlo insino a tanto avesse cagione o di maggiore necessità o di maggiore impresa, per non privare in questo mezzo lo esercito di Lombardia di lui, che per lo animo e virtú sua era di molto terrore agli inimici e di presidio agli amici; e tanto piú, riscaldando la venuta de' fanti tedeschi.
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