Passorono agli undici dí il Taro, alloggiorono a' dodici al Borgo a San Donnino, dove contro alle cose sacre e l'immagini de' santi avevano dimostrato il veleno luterano; a' tredici a Firenzuola, donde con lettere sollecitavano quegli di Milano a congiugnersi con loro: ne' quali era il medesimo desiderio, ma gli riteneva il mancamento de' denari, perché gli spagnuoli minacciavano non volere uscire di Milano se non erano pagati del vecchio, e già cominciavano a saccheggiare. Ma finalmente furono accordati, con difficoltà, da' capitani in cinque paghe: per le quali fu necessario spogliare le chiese degli argenti e incarcerare molti cittadini. E secondo gli pagavano gli mandavano a Pavia, con difficoltà grandissima perché non volevano uscire di Milano. Le quali cose ricercando tempo, mandorono di là da Po, per accostarsi a' tedeschi, alcuni cavalli e fanti italiani.
Aveva fatta instanza il luogotenente che, per sicurtà dello stato della Chiesa da quella banda, il duca di Urbino passasse Po con le genti viniziane, il quale non solo aveva differito, ora dicendo aspettare avviso della volontà de' viniziani ora allegando altre cagioni, ma dimostrando al senato essere pericolo che, passando egli il Po, gli imperiali non assaltassino lo stato loro, aveva ottenuto gli commettessino che non passasse; anzi aveva intrattenuto piú dí i fanti che erano stati di Giovanni de' Medici, sollecitati dal luogotenente a passare Po per difesa delle cose della Chiesa. E avendo il marchese di Saluzzo, richiesto dal luogotenente di soccorso, passato Adda, mosso ancora perché, essendo diminuiti i svizzeri e i fanti grigioni, gli pareva essere debole nello alloggiamento di Vauri, i viniziani, che prima avevano consentito che 'l marchese passasse Po in soccorso del pontefice con diecimila fanti tra svizzeri e i suoi, pagati da loro de' quarantamila ducati del re di Francia (de' quali ricevere e spendere restata la cura a loro, quando il pontefice fece la tregua, era sospizioni, e fu poi molto maggiore, che ne convertissino nel pagamento delle genti loro qualche parte), lo pregavano, per consiglio del duca di Urbino, che non passasse; e perciò il duca, chiamatolo a parlamento a Sonzino, soprastette tanto a venirvi che il marchese si partí; nondimeno, non solo fece ogni opera di farlo soprastare, per vedere meglio che facessino i tedeschi, ma eziandio lo confortò apertamente a non passare.
| |
Taro Borgo San Donnino Firenzuola Milano Milano Pavia Milano Chiesa Urbino Giovanni Medici Chiesa Saluzzo Adda Vauri Francia Urbino Sonzino
|