Donde il re e i viniziani, per essere preparati a qualunque caso, si erano particolarmente riobligati di non fare concordia con Cesare l'uno senza l'altro; per la quale cagione il re, e per la speranza grande datagli dal re di Inghilterra di fare con lui, se convenivano del parentado, movimenti grandi alla prossima primavera, diventava piú negligente a' pericoli d'Italia.
Lib.18, cap.2
Inutili tentativi del viceré contro Frosinone. Tregua fra il pontefice e il viceré, e offerte di Cesare al pontefice. Ritirata dell'esercito del viceré da Frosinone.
Sollecitava in questo tempo il viceré di assaltare lo stato della Chiesa: dal quale essendo stati mandati dumila fanti spagnuoli a dare la battaglia a uno piccolo castello di Stefano Colonna, ne furono ributtati; e per lo spignersi egli innanzi, gli ecclesiastici lasciorno indietro la deliberazione fatta di battere Rocca di Papa; le genti del quale luogo avevano occupato Castel Gandolfo, posseduto dal cardinale di Monte, per essere male guardato. Finalmente il viceré, messi insieme dodicimila fanti, de' quali, dagli spagnuoli e tedeschi infuora condotti in su l'armata, la maggiore parte erano fanti comandati, si pose con tutto lo esercito, il vigesimo primo dí di dicembre, a campo a Frusolone, terra debole e senza muraglia ma alla quale succedono in luogo di mura le case private e la grotta, e stata messa in guardia dai capitani della Chiesa per non gli lasciare pigliare piede nella Campagna; e vi era anche vettovaglia per pochi dí: nondimeno il sito della terra, che è posta in su uno monte, dà facoltà a chi è dentro di potere sempre salvarsi da una parte avendo qualche poco di spalle; il che faceva piú arditi alla difesa i fanti che vi erano dentro, oltre a essere de' migliori fanti italiani che allora prendessino soldo.
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