Pagina (1871/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E benché il viceré avesse promesso a Roma di rimuovere da Borbone la cavalleria e la maggiore parte de' fanti spagnuoli, nondimeno, mentre che si trattava in Firenze, recusava di farlo, dicendo non volere essere causa della ruina dello esercito di Cesare: anzi andò ad alloggiare il sesto[decimo] dí, a Santa Sofia, terra della valle di Galeata suddita a' fiorentini; e sforzandosi, con la celerità e con la fraude, di prevenire che nel passare delle alpi non gli fusse fatto ostacolo alcuno (nelle quali, per il mancamento delle vettovaglie, qualunque sinistro avesse avuto era bastante a disordinarlo), avendo ricevuto, il decimo settimo dí, a San Piero in Bagno, lettere dal viceré e dal luogotenente, della venuta sua, rispose all'uno e all'altro di loro averlo quello avviso trovato in alloggiamento tanto disagiato che era impossibile aspettarlo quivi, ma che il dí seguente l'aspetterebbe a Santa Maria in Bagno sotto l'alpi: mostrandosi, massime nelle lettere al luogotenente, desiderosissimo dello accordo e di fare conoscere al pontefice il suo buono animo e la sua divozione, benché altrimenti avesse nella mente. Andò il viceré il dí destinato; e il medesimo dí il luogotenente, insospettito del camminare di Borbone, acciò che non prima entrassino gli inimici in Toscana che il soccorso, persuaso al marchese di Saluzzo con molte ragioni l'andare innanzi, e confutati efficacemente Giovanni Vitturio proveditore viniziano appresso al marchese e gli altri (i quali, per timore che le genti non si mettessino in pericolo, dimandavano che innanzi che si passasse in Toscana si desse sicurtà per dugentomila ducati o pegni di fortezze), lo condusse con tutte le genti a Berzighella: donde scrisse al pontefice avere tanto pronta la disposizione del marchese che non dubitava piú di farlo passare con le sue genti in Toscana, e che teneva per certo che quelle de' viniziani farebbono il medesimo; ma che quanto per la passata loro si assicuravano le cose di Firenze tanto si mettevano in pericolo quelle di Roma, perché Borbone, non gli restando altra speranza, sarebbe necessitato voltarsi a quella impresa, e trovandosi piú propinquo a Roma, sarebbe difficile che il soccorso che si mandasse pareggiasse la sua prestezza, per passare in due alloggiamenti l'Apennino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Roma Borbone Firenze Cesare Santa Sofia Galeata San Piero Bagno Santa Maria Bagno Borbone Toscana Saluzzo Giovanni Vitturio Toscana Berzighella Toscana Firenze Roma Borbone Roma Apennino