Pagina (1872/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Al quale caso essendosi anche prima preparati, co' viniziani e col duca d'Urbino, i fiorentini, avevano dato speranza e poi promesso, in caso che le genti loro passassino in Toscana, entrare nella lega, obligarsi a pagare certo numero di fanti, e non accordare con Cesare eziandio quando volesse il pontefice; e al duca d'Urbino, che passato il Po a Ficheruolo si era condotto a' tredici dí al Finale e poi a Corticella, avevano, per Palla Rucellai mandato a trattare queste cose, offerto di restituirgli le fortezze di Santo Leo e di Maiuolo. Però fu manco difficile avere gli aiuti pronti come venne l'avviso che il viceré non solo non aveva trovato nel luogo destinato il duca di Borbone (il quale facendosi beffe di lui aveva, il dí medesimo, atteso a passare l'alpi) ma ancora era stato in grave pericolo di non essere morto dai contadini del paese, sollevati e tumultuosi per i danni e per le ingiurie ricevute dallo esercito: perché il marchese ancora che il duca d'Urbino, tiratolo a parlamento a Castel San Piero, cercasse di interporre o difficoltà o dilazione, fu pronto a passare l'alpi, in modo che a' ventidue alloggiò al Borgo a San Lorenzo in Mugello; e il duca di Urbino, non potendo onestamente discostarsene né volendo tirare a sé tutto il carico, veduta la prontezza de' franzesi, e sapendosi i viniziani essersi rimessi in lui (con commissione però, se subito che arrivasse in Toscana i fiorentini non facessino la confederazione, di ripassare subito l'esercito), passò ancora egli e alloggiò, il vigesimo quinto dí del mese, a Barberino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Urbino Toscana Cesare Urbino Ficheruolo Finale Corticella Palla Rucellai Santo Leo Maiuolo Borbone Urbino Castel San Piero Borgo San Lorenzo Mugello Urbino Toscana Barberino