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      Borbone intanto, passate il medesimo dí l'alpi, alloggiò alla Pieve a Santo Stefano; la quale terra dallo assalto de' suoi si difese francamente: e al pontefice, per intrattenerlo con le medesime arti e avere maggiore occasione di offenderlo, mandò uno uomo suo a confermare il desiderio che aveva di accordare seco, ma che veduta la pertinacia delle sue genti l'accompagnava per minore male; ma che lo confortava a non rompere le pratiche dello accordo, né guardare in qualche somma piú di denari. Ma era superfluo l'usare col pontefice queste diligenze: il quale, credendo troppo a quello desiderava, e troppo desiderando di alleggerirsi della spesa, subito che ebbe avviso della conclusione fatta in Firenze, con la presenza e consentimento del mandatario di Borbone, aveva imprudentissimamente licenziati quasi tutti i fanti delle bande nere; e Valdemonte, come in sicurissima pace, se ne era andato per mare alla volta di Marsilia.
     
      Lib.18, cap.7
     
      Il Borbone presso ad Arezzo; deliberazioni dei collegati. Tumulto in Firenze; pericolosa condizione della città; come il tumulto viene sedato; calunnie contro il luogotenente del pontefice. Gravi conseguenze del tumulto per le operazioni dei collegati. Nuova confederazione del pontefice col re di Francia e coi veneziani.
     
      Trovandosi adunque tutti gli eserciti in Toscana, e intendendosi da i collegati che Borbone era andato in uno dí dalla Pieve a Santo Stefano ad alloggiare alla Chiassa presso ad Arezzo, che fu il vigesimoterzo dí, cammino di diciotto miglia, si consultò tra' capitani, che convenneno a Barberino, quello che fusse da fare, e facendo instanza molti di loro, e gli agenti del pontefice e de' fiorentini, che gli eserciti uniti si trasferissino in qualche alloggiamento di là da Firenze, per tôrre a Borbone la facoltà di accostarsi a quella città, fu risoluto che il dí seguente, lasciate le genti per riposarle ne' medesimi alloggiamenti, i capitani andassino a l'Ancisa lontana tredici miglia da Firenze, per trasferirvi dipoi le genti se lo trovassino alloggiamento da fermarvisi sicuramente, come affermava Federico da Bozzole autore di questo consiglio.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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