Finalmente, vessati dí e notte dalle artiglierie, e temendo delle mine, poi che ebbono tollerato dieci dí tanto travaglio, si rimessono in arbitrio di Lautrech: il quale ritenne prigioni i capitani, salvò la vita a' fanti, ma con condizione che gli spagnuoli ritornassino in Spagna per via di Francia, i tedeschi in Germania per il paese de' svizzeri; e che ciascuno d'essi, secondo l'uso della iattanza militare, uscisse del Bosco senza arme con una canna in mano; ma al conte Lodovico restituí liberalmente la moglie e i figliuoli.
Seguitorono questo acquisto successi prosperi delle cose di Genova. Perché essendo arrivate in Portofino cinque navi che andavano a Genova, cariche quattro di frumenti e una di mercatanzie, e perché si conducessino salve essendo andate nove galee da Genova per accompagnarle, accadde che, avendo avuto avviso che Cesare Fregoso si accostava per terra a Genova con dumila fanti, vi si ridussono quasi tutti quegli che erano in Portofino, abbandonando l'armata; il che dette occasione a Andrea Doria, condotto con tutte le condizioni che aveva dimandate agli stipendi del re di Francia, di serrarle con le galee sue nel porto medesimo; dove, conoscendo non potere resistere, disarmorono le galee e messeno le genti in terra. Cosí delle nove galee essendone abbruciata una, l'altre vennono in potestà degli inimici, con le navi cariche di frumenti e con la caracca Iustiniana, che venuta di levante si diceva essere ricca di centomila ducati. Alla quale fazione furono anche altre galee franzesi; le quali avendo prese prima cinque navi cariche di grani, che andavano a Genova, si erano dipoi poste alla Chiappa a ridosso di Codemonte, fra Portofino e Genova.
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