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      E già Filippino Doria, con otto galee di Andrea Doria e due navi, venuto alla spiaggia di Napoli, aveva preso una nave carica di grani, e fatto con l'artiglierie sdiloggiare gl'imperiali dalla Maddalena; e benché poco di poi pigliasse due altre navi cariche di grani, e fusse cagione di molte incomodità agli inimici, nondimeno non bastavano le sue galee sole a tenere totalmente assediato il porto di Napoli. Perciò Lautrech sollecitava le sedici galee de' viniziani che venissino a unirsi con quelle; le quali, dopo essersi lentamente rimesse in ordine a Corfú, erano venute nel porto di Trani: ma esse, benché già si fussino arrendute loro le città di Trani e di Monopoli, preponendo i negozi propri agli alieni, benché dalla vittoria di Napoli dependessino tutte le cose, ritardavano, per pigliare prima Pulignano, Otranto e Brindisi. A' diciassette, Lautrech a Caviano, cinque miglia presso a Napoli; e il dí medesimo gl'imperiali che abbondavano di cavalli leggieri, dimostrandosi maggiore la sollecitudine e la diligenza per la negligenza de' franzesi, tolseno loro le vettovaglie, delle quali pativano; e avevano fortificato Santo Erasmo, posto nella sommità del monte di San Martino, per tôrlo a' franzesi, essendo cavaliere a Napoli da poterlo danneggiare assai con l'artiglieria, e perché, essendo padroni di quel monte, impedivano che quasi alla maggiore parte della città non si potevano accostare i franzesi. A' quali dette qualche speranza di discordia tra gli inimici l'avere il marchese del Guasto, pure per cause private, ferito il conte di Potenza e ammazzatogli il figliuolo.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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