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      E da altra banda, nello esercito crescevano ogni dí l'infermità, delle quali morivano molti. Lavoravasi a' diciannove alle trincee nuove, con le quali piantandosi due cannoni in su il bastione, come e' fusse fatto, si sarebbeno rovinati due mulini presso alla Maddalena guardati da due bandiere di tedeschi, che non si erano mai tentati, per avere facile il soccorso di Napoli. Intratanto si scaramucciava spesso a Santo Antonio.
      Insino qui non procedevano se non felici le cose de' franzesi: ma cominciorono per cagioni occulte, a piegarsi alla declinazione. Perché Filippino Doria, per ordine avuto segretamente, come si conobbe poi, da Andrea Doria, si era ritirato con le galee intorno a Pozzuolo; donde in Napoli, dove erano restati pochi altri che soldati, entrava sempre qualche quantità di vettovaglia in su le barche: e se bene l'armata [de'] viniziani, acquistato Otranto, dava speranza a ogn'ora di venire a Napoli, nondimeno differivano perché erano in speranza di avere presto il castello grande di Brindisi. Crescevano anche a ogn'ora nello esercito le malattie; e le bande nere, dove prima alle fazioni si rappresentavano piú di tremila, ora, tra feriti ammalati e morti, appena arrivavano a duemila. A' ventidue gli spagnuoli assoltorono quegli di fuora che erano alla difesa delle trincee nuove, dove si lavorava con speranza di finirle fra sei o otto dí; ed essendovi Orazio Baglione con pochi compagni, in luogo pericoloso, fu ammazzato combattendo: morte piú presto degna di privato soldato che di capitano.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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