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      Per le quali cose Filippino con tutte le galee partí, il quarto dí di luglio, da Napoli: la partita del quale, procedendo come già aveva cominciato a procedere, non noceva a' franzesi se non per la riputazione; perché, già molti dí, non solo faceva mala guardia, anzi talvolta i suoi brigantini conducevano furtivamente vettovaglia in Napoli; ed egli, oltre allo avere parlato con alcuni di Napoli, aveva portato i figliuoli di Antonio de Leva a Gaeta e fatto, molti dí, spalle che in Napoli entrassino vettovaglie. Ma se avesse servito fedelmente, come nel principio, n'arebbono ricevuto danno gravissimo. Perciò sollecitava tanto piú Lautrech la venuta della armata franzese: la quale si era fermata con somma imprudenza, per ordine del pontefice, a pigliare Civitavecchia.
      Per la partita di Filippino con le galee, l'armata viniziana, la quale aveva preso l'assunto di lavorare dalla marina insino rincontrasse la trincea di Pietro Navarra, fu necessitata intermettere per attendere alla guardia del mare: il quale perché stesse piú serrato, si era ordinato che alcune fregate armate scorressino dí e notte la costa; e si usava anche per terra maggiore diligenza, opponendosi agli spagnuoli, che ogni dí scorrevano ma incontrati fuggivano senza combattere: in modo che Napoli era ridotto in estrema necessità, e i tedeschi protestavano di partirsi se presto non fussino soccorsi di danari e di vettovaglie. Donde Lautrech, sostentandolo assai la speranza di queste cose, si persuadeva che, per la pratica tenuta lungamente con loro, di giorno in giorno passerebbono allo esercito.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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