Ma il pontefice, volendo per indiretto interrompere questa condotta, proibí per editti publici che niuno suo suddito pigliasse senza sua licenza soldo da altri príncipi, sotto pena di confiscazione. Nondimeno, non restò per questo Malatesta di condursi. Al quale i franzesi si obligorono di dare dugento cavalli, dumila scudi di provisione, l'ordine di San Michele e dumila fanti in tempo di guerra; e i fiorentini gli detteno titolo di governatore, dumila scudi di provisione, mille fanti in tempo di guerra, cinquanta cavalli al figliuolo suo e cinquanta al figliuolo di Orazio, e cinquecento scudi per il piatto di tutti due; preseno la protezione del suo stato e di Perugia; e tra il re di Francia e loro cento scudi il mese a tempo di pace, per intrattenere dieci capitani. Pagavongli i fiorentini anche dugento fanti per guardare Perugia; ed egli obligato, ne' bisogni loro, di andare a servirgli con mille fanti soli, non avendo eziandio le genti promesse da' franzesi. Querelossi molto appresso al re di Francia il pontefice di questa condotta, come fatta direttamente per impedirgli di potere disporre a suo arbitrio d'una città suddita alla Chiesa. L'animo del quale non volendo il re offendere, differiva il ratificarla; e il pontefice per questo sperando di poterne rimuovere Malatesta, lo persuadeva che continuasse l'anno del beneplacito, e nel tempo medesimo fomentava occultamente Braccio Baglione, Sciarra Colonna e i fuorusciti di Perugia, i quali raccogliendo gente si erano accampati a Norcia: cose tutte vane, perché Malatesta era deliberato non continuare negli stipendi del pontefice; e aiutandolo scopertamente i fiorentini, non temeva di questi movimenti: i quali conoscendo il pontefice non bastare alla sua intenzione, presto cessorono.
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