Siano compresi i raccomandati di tutti, nominati e nominandi, non perciò con altra obligazione de' viniziani alla difesa. Se il duca diFerrara concorderà col pontefice e con Cesare, si intenda incluso in questa confederazione. Per la esecuzione de' quali accordi, Cesare restituí a Francesco Sforza Milano e tutto il ducato, e ne rimosse tutti i soldati; ritenendosi solamente quegli che erano necessari per la guardia del castello e di Como; i quali restituí poi al tempo convenuto. E i viniziani restituirono al pontefice le terre di Romagna, e a Cesare le terre tenevano nella Puglia.
Lib.20, cap.1
Firenze sola in guerra; il principe d'Oranges prende la Lastra; resa di terre dei fiorentini alle milizie imperiali e al pontefice. Trattative palesi e occulte di Malatesta Baglioni col pontefice. Disegni degli assedianti contro Firenze. Giuramento delle milizie in Firenze di difendere la città fino alla morte; infedeltà di Napoleone Orsini. Condotta ambigua del re di Francia per i maneggi del pontefice. Incoronazione di Cesare; come vien definita la questione fra il pontefice e il duca di Ferrara.
Posto, per la pace e confederazione predetta, fine a sí lunghe e gravi guerre, continuate piú di otto anni con accidenti tanto orribili, restò Italia tutta libera da' tumulti e da' pericoli delle armi, eccetto la città di Firenze; la guerra della quale aveva giovato alla pace degli altri, ma la pace degli altri aggravava la guerra loro. Perché, come le difficoltà che si trattavano furono in modo digerite che non si dubitava la concordia dovere avere perfezione, Cesare, levate le genti dello stato de' viniziani, mandò quattromila fanti tedeschi, dumila cinquecento fanti spagnuoli, ottocento italiani, piú di trecento cavalli leggieri, con venticinque pezzi d'artiglieria, alla guerra contro a' fiorentini.
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