Partí pochi dí poi il papa per Roma, accompagnato da' due cardinali franzesi, non turbati niente della nuova confederazione; perché il pontefice, come era eccellente nelle simulazioni e nelle pratiche nelle quali non fusse soprafatto dal timore, aveva dimostrato loro che il conchiudere la lega partoriva la dissoluzione dello esercito spagnuolo, il che faceva maggiore benefizio al re di Francia che non faceva nocumento il contrarsi la confederazione, massime che tra le obligazioni e la osservanza ed esecuzioni di esse potevano nascere molte difficoltà e diversi impedimenti. Continuoronsi adunque tra loro le pratiche cominciate; e desiderando il re, per onorarsene e per ambizione piú che per altro, l'andata sua a Nizza, prometteva, per tirarvelo, non lo ricercare di confederazione, non di tirarlo alla guerra, non di deviare da' termini della giustizia nella causa del re di Inghilterra, non di ricercarlo di nuova creazione di cardinali. E lo spigneva anche a questo assai il re di Inghilterra. Il quale, avendo occultamente ingravidato la innamorata, aveva, per celare la infamia innanzi si publicasse, contratto con essa il matrimonio solennemente; e avendo poco poi avutane una figliuola, l'aveva, in pregiudizio della figliuola ricevuta della prima moglie, dichiarata principessa del regno di Inghilterra, titolo che hanno quegli che sono nella prima causa della successione; per il che, non avendo potuto il papa dissimulare tanto disprezzo della sedia apostolica, né negare giustizia a Cesare, aveva co' voti del concistorio dichiarato quel re essere caduto nelle pene degli attentati: donde egli desiderava il parentado e lo abboccamento col re di Francia, sperando che il re fusse mezzo a medicare la causa sua, e che inducendosi il pontefice a trattare cose nuove, come sperava, contro a Cesare, avesse a desiderare di reintegrarlo e tirarlo nella congiunzione loro; e, quasi per dare legge alle cose di Italia, costituire uno triumvirato.
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