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      Di che nel principio acquistò con loro grado grande, e nondimeno lo effetto fu che non vincevano gli squittini e non erano eletti a' magistrati; in modo che non solo non acquistorono di quegli ufici a' quali prima erono inabili, ma vennono anche a perdere quegli che la legge dava loro di necessità.
      Legò Cosimo lo stato col fare dare a un numero di cittadini balía per anni cinque, e fece squittini nuovi di tutti e' magistrati della città drento e di fuori; e nondimeno, per la autorità aveva la balía, e' signori quasi sempre a suo tempo non si trassono a sorte, ma si eleggevano dagli accopiatori a modo suo; e quando era a tempo de' cinque anni che durava la balía, faceva prorogare quelle autorità per altri cinque anniEbbe sopratutto cura che nessuno di quegli cittadini che erano stati sue fautori non si facessi sí grande che lui avessi da temerne, e per questo rispetto teneva sempre le mani in sulla signoria ed in sulle gravezze per potere esaltare e deprimere chi gli paressi; nelle altre cose e cittadini avevono piú autorità e disponevano piú a loro modo che non feciono poi a tempo di Lorenzo, e lui dava volentieri loro ogni larghezza pure che fussi bene sicuro dello stato. E parendogli che Neri di Gino avessi piú riputazione e forse piú cervello che alcuno altro cittadino di Firenze, dubitando non pigliassi tanto credito che avessi da temerne lo adoperava piú che alcuno altro in tutte le cose importanti della città drento e fuori, e nondimeno cominciò a dare credito a Luca Pitti, el quale non era valente uomo, ma vivo liberale animoso e piú servente e per gli amici che alcuno altro che fussi a Firenze, e cosí uomo da fargli fare ogni cosa sanza rispetto, e non di tal cervello che gli paressi avere da temerne.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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