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      A Cosimo parve altrimenti, e mostrò con ragione che era meglio favorire el conte: e cosí si segui. Di che lui ne acquistò Milano e nacquene la salute di Italia; perché se cosí non si faceva e' viniziani si facevano sanza dubio signori di quello stato e successivamente in breve di tutta Italia; sí che in questo caso la libertà di Firenze e di tutta Italia s'ha a ricognoscere da Cosimo de' Medici.
      Sendo di poi el conte diventato duca di Milano e non avendo fatto pace co' viniziani, fu el disegno loro tenergli questo cocomero in corpo, giudicando che essendo entrato in uno stato nuovo e spogliato e sanza danari e bisognandogli stare armato, si consumerebbe da se medesimo; di che accorgendosi el duca si risolvé essergli necessario, poi che non poteva avere pace ragionevole da' viniziani, accozzare tante forze che potessi rompere loro guerra, e cosí per forza recuperare quello avevono occupato doppo la morte del duca Filippo, e ridurgli a' loro termini. Ed a questo effetto si trovava gente assai, ma gli mancava danari a poterle mettere in ordine, e vedendo non potere sperare nel re Alfonso che gli era inimico, né nel papa che voleva stare neutrale, cercava per fare questi effetti avere sussidio di danari da' fiorentini.
      A Cosimo ed a' piú savi pareva da farlo, per ovviare a tanta grandezza de' viniziani, ma bisognando gran somma di danari e vedendo el popolo che si stava in pace e non gustava e' pericoli futuri, alieno in tutto dallo spendere, non si ardivano mettere innanzi questa pratica, e però scrivevano al duca che chi governava era bene disposto, ma che avessi pazienzia perché non era tempo a parlare di simile materia.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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