Ma poco poi Giovanni d'Angiò chiamato duca di Calavria, e figliuolo del re Rinieri, pretendendo per le antiche differenzie fra gli angioini e ragonesi el reame spettare a lui, partitosi da Genova dove era a governo pel re di Francia, con una grossa armata venne nel reame, dove aveva intelligenzia col duca di Sessa cognato del re Ferrando, col principe di Taranto e con molti altri signori e baroni del regno, di che seguitò molte ribellioni contro al re, e poco di poi el conte Iacopo che era per lui in Romagna, avendo cattivi pagamenti, s'accordò co' franzesi con grandi partiti e vantaggi, e passò nel reame a' favori loro. Di che el re vedendosi oppresso, ricorse a dimandare aiuto a' potentati di Italia, pretendendo che per la lega fatta a Napoli e' fussino obligati; da altra parte e' franzesi facevono grande instanzia che el duca Giovanni fussi favorito; el papa ed el duca Francesco dettono aiuto al re Ferrando; e' viniziani stettono neutrali. Cosí parve a Cosimo ed a' piú savi che la città dovessi starsi a vedere, e tenere e' panni a chi voleva annegarsi, e non mettere pe' casi di altri lo stato suo a pericolo; e massime che per avere el re Alfonso dato nel 54 aiuto al conte Iacopo quando fece impresa contro a' sanesi, si poteva largamente dire avessi contrafatto alla lega, e cosí essere finiti li oblighi avevono gli altri per vigore della lega seco.
Lo effetto di questa guerra fu che avendo avuto el re Ferrando una gran rotta al Sarno colla morte di Simonetto suo primo condottiere, si fece giudicio avessi in brieve a perdere lo stato, e cosí era sanza riparo, se dalla parte del duca Giovanni si fussi con prestezza usata la vittoria.
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