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      E in tutte queste cose viveva in casa come privato e civilmente, tenendo conto ancora delle possessione, che n'aveva infinite, e delle mercatantíe, nelle quali ebbe tanto successo, che non fu uomo che si impacciassi seco, o come compagno o come governatore, che non ne arricchissi.
     
     
      II
     
      GOVERNO DI PIERO DI COSIMO (1464-1469).
     
      Morto Cosimo, rimase capo dello stato Piero' suo figliuolo, el quale non ebbe quella prudenzia e laudabili parte aveva avuto el padre; nondimeno fu di buona natura e clementissimo, ed ebbono apresso a lui buono essere e' cittadini dello stato, perché oltre alla buona natura, sendo lui molto impedito e quasi perduto di gotte, si lasciava quasi governare; di che alcuni usurporono tanta autorità, che furono per tòrgli lo stato, come di sotto si dirà.
      Morí etiam in quel tempo, nel 1464, papa Pio, e fu eletto in luogo suo Pagolo, di nazione veneto, di casa Barbo, che si dimostrò nel principio molto favorevole ed affezionato alle cose della città. La quale buona disposizione fu per interrompersi, perché, sendo morto in levante contro a' turchi el cardinale camarlingo e patriarca di Aquileia, el quale era ricchissimo ed aveva in Firenze grandissima somma di gioie, danari ed altro mobile, ed avendo lasciato per testamento queste sua facultà a certi degli Scarampi, de' quali era uno genero di Luigi Pitti fratello di messer Luca, e volendo el papa questo tesoro come cosa ecclesiastica, la potenzia di messer Luca era tale che per beneficio di questo suo parente non lasciava farne quella risoluzione si conveniva; di che adirandosi el papa molto forte, pure finalmente si deliberò se gli dessino queste robe, e cosí si fece con sua grande satisfazione.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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