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      E lo effetto fu che lo stato rimase a madonna Bona, state moglie del duca Galeazzo, che lo conservassi e guardassi pel figliuolo; e volsesi el governo di tutto alle mani di messer Cecco Simonetta, el quale sendo di Calavria, di vile condizione, era stato cancelliere e secretario del duca Francesco, in gran conto, e di poi in somma riputazione apresso el duca Galeazzo, ed ultimamente gli dette la fortune, sotto madonna Bona, libera ed assoluta potestà ed amministrazione di tutto quello dominio. Fecesi alcuno appuntamento tra madonna e monsignor Ascanio cardinale e Lodovico Sforza duca di Bari, fratelli del duca Galeazzo; ed assettate queste cose, parendo fussi superfluo tenervi due oratori, fu messer Lulgi rivocato a Firenze, e messer Tommaso rimase in quella legazione, onorevolissima per la coniunzione era tra l'uno e l'altro stato, e consequenter per la fede potenzia ed autorità vi aveva uno imbasciadore fiorentino, e massime qualificato come lui.
      Seguitò poi tumulto in quello stato, perché el signor Lodovico e monsignore Ascanio cercavano cose nuove per applicarsi quello governo, e con loro si intendeva el signore Ruberto da Sanseverino; di che venuti in sospetto lo effetto fu che el signore Lodovico fu confinato a Pisa, Ascanio a Roma, ed el signore Ruberto cacciato dal territorio. Il che si fece con consenso e participazione della città e stato nostro che non cercava altro che la conservazione di quello dominio ne' figliuoli del duca Galeazzo e favoriva el governo in madonna Bona e l'autorità in messer Cecco.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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