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      E perché el magistrato de' dieci vacava, finita la guerra, ordinorono si eleggessi di sei mesi in sei mesi, del numero de' settanta, otto cittadini chiamati otto di pratica, e' quali avessino a vegghiare le cose importante dello stato di fuora ed a tenerne quella cura nella pace, che tenevano e' dieci nella guerra; e cosí rilegorono e riformorono lo stato con piú grandezza e stabilità di Lorenzo.
     
     
     
      VII
     
      GUERRA TRA VENEZIA E FERRARA (1482).
      PACE Dl BAGNOLO. IMPRESA Dl PIETRASANTA.
     
      Fatta questa pace, stette Italia in quiete insino all'armo 1482, nel qual tempo sendo nate alcune discordie tra e' viniziani ed Ercole duca di Ferrara rispetto a' confini ed antique convenzione loro, e non potendo e' viniziani sopportarle sí per la loro superbia naturale, sí etiam per essere usi a disporre molto di quello stato; e da altra parte Ercole faccendo piú renitenzia che pel passato, per confidarsi in essere genero del re Ferrando e nella lega aveva con lui, con Milano e Firenze; ed ultimamente sendo el vicedomine che stava in Ferrara per la signoria di Vinegia scomunicato dal vicario dello vescovo, lo effetto fu che e' viniziani deliberorono rompergli guerra con consiglio e consenso ancora di papa Sisto. E parendo loro che la vittoria consistessi nella prestezza, disegnorono una armata grossa in Po e due campi per terra, uno dalla banda di Ferrara sotto el signore Ruberto da Sanseverino, l'altro in Romagna sotto el magnifico Ruberto Malatesta e cominciorono potentemente a infestare lo stato di Ferrara.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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