Ma perché lo imperio di Italia non era ancora disegnato a' viniziani, si volse nuovo vento, in modo che mutate la condizione delle cose, non solo si salvò Ferrara, ma furono e' viniziani in grandissimo pericolo perdere tutto lo stato avevano in Italia in terraferma; perché el papa e conte Girolamo che avevano insino a quel dí dato loro favore, si rivolsono e collegoronsi colla lega alla difesa di Ferrara. La cagione può essere varia, o perché fussino sdegnati co' viniziani d'avere loro mancato forse in qualche convenzione avevano insieme, o perché fussino allettati da qualche promessa de' collegati, o perché fussino impauriti, considerando che se e' vinizani ottenevano, verrebbono in tanta grandezza, che e gli amici e gli inimici arebbono a stare a loro discrezione. Comandò dunche el papa a' viniziani che levassino le offese da Ferrara e restituissino le cose occupate a quello stato; e non ubbidendo loro successivamente, benché con qualche intervallo di tempo, gli dichiarò scomunicati ed interdetti; e per pigliare el modo della difesa, si fece una dieta a Cremona, dove oltra gli oratori di tutti gli altri stati di Italia, eccetto e' genovesi, vi intervenne personalmente el duca di Calavria, el signore Lodovico Sforza, Lorenzo de' Medici, el marchese di Mantova, messer Giovanni Bentivogli, e credo el conte Girolamo, oltre a Francesco da Gonzaga, cardinale mantovano, legato del papa. E finita la dieta, el legato e duca di Calavria si transferirono a Ferrara; dove attendendo alla difesa ed ingrossando continuamente di gente, el signore Lodovico espugnò San Secondo e spacciò tutto lo stato de' Rossi, in modo che potendosi valere di tutte le gente sforzesche, si conchiuse, per piú difesa di Ferrara, rompere a' viniziani dalla banda di Milano in sul bresciano.
| |
Italia Ferrara Italia Girolamo Ferrara Ferrara Cremona Italia Calavria Lodovico Sforza Lorenzo Medici Mantova Giovanni Bentivogli Girolamo Francesco Gonzaga Calavria Ferrara Lodovico San Secondo Rossi Ferrara Milano
|