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      VIII
     
      CONGIURA DEI BARONI (1484).
      POLITICA Dl LORENZO.
     
      Creato Innocenzio ottavo si suscitorono in Italia nuove guerre e tumulti; e la cagione fu che l'anno 1484 molti baroni e principi del regno di Napoli, sendo male contenti del re Ferrando, e con loro gli aquilani, si ribellorono da lui e furono presi in difesa da Innocenzio el quale entrato in speranza potere per questo mezzo disfare el re e valersi di quello reame e disporne a arbitrio suo, tolse a soldo el signore Ruberto da Sanseverino per mandarlo contro al re. Questa impresa dispiacque assai a Milano e Firenze, e presentendo questo appetito del papa, già innanzi avevano disposto, per ovviare all'ambizione de preti la quale sarebbe state infinita, e per gli oblighi della lega, favorire con ogni sforzo el re Ferrando, ed ingegnatisi persuadere al papa non ci mettessi le mani, mostrando che quando facessi altrimenti erano obligati a risentirsene. Cosí el signore Lodovico, avendo mostro a' viniziani quanto questo movimento fussi pernizioso a tutta Italia, gli aveva pregati che per conservare la quiete commune non volessino dare licenzia al signore Ruberto che andassi a' soldi del papa, perché toltogli questo instrumento di mano, gli rimaneva poche arme da perturbare Italia. Loro avevano promesso farlo, di poi gli dettono pure licenzia, o per non si recare el papa inimico, perché avessino caro le guerre di altri, standosi neutrali per guadagnarne, secondo la loro consuetudine.
      Erano le cose del regno per le molte ribellione in grande disfavore del re e riducevansi in peggiore condizione per questa passata del signore Ruberto, ed in modo tale che sanza soccorso de' collegati non aveva redenzione alcuna; ed in ogni forma se la guerra s'avessi avuta a fare tutta nel reame, si trovava in modo condizionato che e' rimedi sarebbono stati difficili.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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