Fu risposto loro mostrando quanto naturalmente la città era desiderosa di pace e che per conservarla si erano piú anni innanzi collegati con Napoli e Milano, e che di poi, avendo el papa contro allo officio suo suscitato nuova guerra, erano stati constretti per osservare la fede ed etiam per ovviare a chi voleva occupare quello di altri, pigliar insieme con Milano la difesa del re Ferrando; el papa non avere insino a quello dí fatto menzione del duca del Loreno, anzi avere trattato la guerra come causa sua propria; ora questa essere una arte non per beneficare el duca, ma per valersi di quello nome e riputazione, e però la città non potere deliberare altro, infino non si chiarissi se cosí era da vero la intenzione del pontefice; e quando cosí fussi, che consulterebbe co' collegati, ed in quello potessi l'onestà, si ricorderebbe delle obligazioni aveva con la casa di Francia.
Fu dato nella risposta loro questo appicco per non gli fare sdegnare, perché erano non solo oratori del duca ma etiam del re, con chi bisognava procedere destramente, rispetto a' mercatanti; e però a Milano, che poteva procedere piú audacemente, fu data loro quando esposono nel medesimo effetto, risposta piú gagliarda. E nondimeno questa venuta del duca del Loreno, la quale ogni dí piú rinfrescava dava terrore assai, ed in modo che Lorenzo de' Medici, considerando quanto fussi accetta e grata alla città universalmente la casa di Francia ed e converso quando fussi esoso al popolo el re Ferrando, entrato in paura non si recare troppo peso in sulle spalle, massime che questa impresa in beneficio del re era dispiaciuta a molti cittadini de' principali, arebbe forse mutato proposito, se già e' viniziani, per non volere oltramontani in Italia, non si fussino accostati col re, quando una subita pace assicurò ogni cosa.
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