Fu denotata questa morte come di momento grandissimo da molti presagi: era apparita poco innanzi la cometa; erasi uditi urlare lupi; una donna in Santa Maria Novella infuriata aveva gridato che uno bue colle corna di fuoco ardeva tutta la città, eransi azzuffati insieme alcuni lioni ed uno bellissimo era stato morto dagli altri, ed ultimamente un dí o dua innanzi alla morte sua, di notte una saetta aveva dato nella lanterna della cupola di Santa Liperata e fattone cadere alcune pietre grandissime, le quali caddono verso la casa de' Medici, ed alcuni etiam riputorono portento che maestro Piero Lione da Spuleto, per fama primo medico di Italia, avendolo curato, si gittò come disperato in un pozzo e vi annegò, benché alcuni dissono vi era stato gittato drento.
Era Lorenzo de' Medici di età di anni quarantatré quando morí, ed era stato al governo della città ventitré anni, perché quando morí Piero suo padre nel 69, era di anni venti; e benché rimanessi tanto giovane e quasi in cura di messer Tommaso Soderini ed altri vecchi dello stato, nondimeno in brieve tempo prese tanto piede e tanta riputazione, che governava a suo modo la città. La quale autorità ogni dí multiplicandogli e di poi diventata grandissima pella novità del 78 e di poi per la ritornata da Napoli, visse insino alla morte governandosi e disponendosi la città tanto interamente a arbitrio suo, quanto se ne fussi stato signore a bacchetta. E perché la grandezza di questo uomo fu grandissima, che mai Firenze ebbe un cittadino pari a lui, e la fama sua molto amplissima e doppo la morte e mentre visse, non mi parrà fuori di proposito, anzi utilissimo descrivere particularmente e' modi e qualità sua, per quanto n'abbi ritratto non da esperienzia, perché quando morí io ero piccolo fanciollo, ma da persone e luoghi autentichi e degni di fede, e di natura che, se io non mi inganno, ciò che io ne scriverrò sarà la pura verità.
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