Ebbono queste provisione da molti uomini di autorità repugnanzia grande, e finalmente, doppo contradichione di piú dí, si messono a partito in consiglio e largamente si ottennono, parendo che ogni cosa introdotta da lui avessi maggiore forza che umana.
Assettate cosí per allora le cose della città, e' dieci, fatte condotte e cosí posto uno balzello, avviorono la gente nostre in quello de' pisani, e' quali ostinatamente stavano rebelli; sendo condottieri nostri di piú autorità messer Francesco Secco, el conte Rinuccio da Marciano e messer Ercole Bentivogli, e commessario Piero Capponi, e' quali presono Palaia, Peccioli, Marti, Buti e alcune castella di poco momento, non sforzando Vico, Cascina, Librafatta e la Verrucola l'altre cose erano in preda, e quando si pigliavano e quando di nuovo si ribellavano. Mandossi ancora a Milano due imbasciadori a congratularsi col nuovo duca, messer Luca Corsini e Giovanni Cavalcanti principio debolissimo e che apresso a quello signore tolse riputazione assai alla città, parendogli fussi governata dalla moltitudine la quale non avessi elezione da uomo a uomo. E cosí passandosi le cose, soprovenne uno accidente nuovo, perché e' montepulcianesi si ribellorono e dettonsi a' sanesi; per la quale cosa sendosi rotta guerra fra noi e' sanesi, s'ebbe a volgere parte delle gente verso Montepulciano, e per fare pruova, benché invano, di recuperarlo, e per guardare el Ponte a Valiano e le altre cose nostre. Perdessi ancora Fivizzano e gli altri luoghi nostri di Lunigiana, che ne andorono in mano di quegli marchesi Malespini, lasciossi la raccomandigia di Faenza, non sendo noi atti a difendere noi medesimi.
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