Non vollono e' fiorentini, benché richiestine, concorrervi né discostarsi dal re, per aspettare la restituzione delle fortezze, secondo aveva promesso,
Attendevasi in quello tempo nella città a fondare tuttavia e fortificare lo stato del popolo; la qual cosa non sendo grata a' venti ed a molti cittadini di autorità, e dubitandosi che loro, veduto appressarsi al fine dello uficio ed avere a rimanere pari agli altri cittadini, non facessino una signoria a loro modo, ed alterassino questo governo populare, cominciò fra Girolamo a predicare destramente contro a loro, mostrando che sarebbe bene si finissi questo uficio. El nome e lo uficio loro era in sí odiato dal popolo, sí per sospetto che non alterassino el consiglio, sí per e' modi e portamenti loro, e' quali erano stati brutti e sciocchi, e sanza unione alcuna. Avevano, la prima volta feciono la signoria, creato gonfaloniere di giustizia Filippo Corbizzi, el quale era uomo di pochissima qualità e di autorità e di virtú, ma era stato molto favorito da Tanai de' Nerli, alla quale creazione si era opposto assai Francesco Valori, dando favore a Pagolo Falconieri, uomo piú spicciolato ancora che Filippo (il che in quel tempo per piacere al popolo si cercava) e di piú cervello e migliore qualità che lui, ed essendo nati dispareri e non si potendo accordare, fu forza pigliassino quello aveva piú fave, benché non vincessi el partito. Ferono di poi gonfaloniere Tanai de' Nerli, uomo nobile, ricchissimo e potente pel numero de' figliuoli, e massime per essersi tanto Iacopo adoperato nella cacciata di Piero, ma che nelle cose dello stato valeva poco, il che dispiacque assai a ognuno, parendo cosa brutta che uno accopiatore creassi se medesimo, e massime che sendo stato un'altra volta gonfaloniere a tempo di Lorenzo pareva fussi stato mosso solo dalla ambizione.
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