Le quali cose sendogli venute a notizia, parte per non s'avere a cimentare quivi, parte perché male poteva soprastare; intendendosi che e' viniziani ed el duca di Milano avevano, per opporsigli, congregato uno grossissimo esercito in Parmigiana, partitosi da Siena, deliberò sanza toccare la città andarsene a Pisa, ed avendo a Poggibonizi trovato fra Girolamo e parlato con lui, mostrandogli reverenzia, sanza frutto però nelle cose nostre di Pisa, se ne andò a Pisa per andarsene alla volta di Lombardia; ed essendo quivi, o circa a quello tempo, ebbe nuove come Lodovico duca di Orliens aveva per trattato preso Novara, terra del duca di Milano. Di poi partitosi da Pisa, lasciando pure guardate per sé le nostre fortezze, ne andò per Lunigiana, e saccheggiato Pontriemoli, terra dello stato di Milano, ne venne in Parmigiano, dove trovò essere alloggiati in sul Taro gli eserciti de' viniziani e del duca, tanto superiori a lui di numero, che solo quegli de' viniziani lo avanzavano di gran lunga.
Sendo giunto quivi, con intenzione, se non era impedito andarsene alla volta di Francia, fu disputa nel campo italiano quello fussi da fare. Pareva al signore Ridolfo da Gonzaga, zio del marchese, ed a alcuni altri condottieri de' piú vecchi, non si dovessi apiccare zuffa con loro, anzi andargli costeggiando mentre che erano in sullo stato di Milano; e cosí sarebbono al sicuro che e' non dannificherebbono quello stato, ed anche potrebbe essere che la carestia delle vettovaglie gli strignerebbe in modo che e' sarebbono forzati o fare fatto d'arme con grandissimo disavantaggio, o veramente pigliare quelle condizioni che fussino loro date dalla lega.
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